domenica 30 novembre 2014

Il paese degli elefanti

Il liquido più prezioso che conosciamo non è l’acqua, ed è nero, come il colore delle guerre. Probabilmente sarebbe mono accessibile anche l’acqua potabile senza l’incredibile energia  sfruttata degli esseri umani che ha permesso un’evoluzione impensabile ai tempi di Leonardo, in modo esponenziale, sotto moltissimi punti di vista, nel bene e nel male, dalla  locomotiva  alla rivoluzione verde degli anni sessanta in agricoltura, fino alle più recenti stazioni aereospaziali, o allo straordinario tonnellaggio dei mercantili portacontainers.  Siamo drogati da questa energia fossile e la nostra quotidianità è regolata e sincronizzata  al ritmo delle pompe che pulsano da oltre un secolo e mezzo  che succhiano dalle viscere della Terra.  Automobili, vacanze, cibo, divertimenti, guerre, plastica, lampadine colorate e televisioni tascabili che permettono anche di telefonare, viviamo in un mondo condizionato dall’uso (e spreco) dell’energia che ci sembra inesauribile. Non  è così: come scrive Luca Pardi  nel suo ultimo lavoro letterario  Il paese degli elefanti,  LuCe edizioni:   <<dire che il nostro paese  è ricco di idrocarburi, è come dire che l’Italia è il paese degli elefanti perché ce ne sono due allo zoo di Pistoia e altri tre o quattro sparsi per i circhi, non è così, è una frottola! >>.  Allora qual è la realtà? Quanta energia è nascosta nello stivale italiano?  E nel mondo? Riserve e risorse sono la stessa cosa? Gli idrocarburi e l’informazione ? Cos’è l’energia netta? Cosa significa rapporto EROEI? Tutte le risposte le troveremo in questo rigoroso e ricco lavoro scientifico, facile da comprendere, forse anche per i politici.
Non siamo più negli anni cinquanta con Don Camillo e Peppone , aspettavamo il progresso ed è arrivato( non per tutti però),  il sogno energetico di Enrico Mattei è precipitato con il suo aereo e la popolazione è cresciuta, esponenzialmente con tutti i suoi eccessi, ed I limiti allo sviluppo “nuovi o vecchi” che siano, arriveranno comunque, come intuì Aurelio Peccei. Molti esseri umani sono accecati dalla TV e considerano tutto in termini di profitto, quanto mi costa, quanto ci perdo, ma non di quando finisce, Luca Pardi laureato in chimica, umile militante , presidente di ASPO Italia, con la sua inflessione tipica toscana,  attiva i neuroni dei ricordi e il  film di Benigni e Troisi, Non ci resta che piangere appare ora starno, e sorridendo no ci resta che riflettere.

… speriamo un giorno di vedere Luca Pardi in TV, magari se lo dice la TV?...

https://www.youtube.com/watch?v=jtbMZ7Jy8ig#t=7682

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