lunedì 21 gennaio 2013

LE ISOLE ENERGETICHE: progetti di accumulo dell'energia eolica off-shore del Belgio


Il Belgio ha in progetto (non c'è ancora nulla di certo e finanziato per la verità) la costruzione nel Mare del Nord di un'isola artificiale per immagazzinare l'energia eolica in eccesso, pompando ed accumulando acqua in una diga di accumulo nel mezzo di essa, per poi utilizzarla nei tempi di minore produzione di energia eolica mettendo in moto le turbine per la produzione di energia idroelettrica. Questo, nelle intenzioni del progetto e del governo belga, potrebbe diminuire la dipendenza dall'energia nucleare del Belgio.



L'articolo su cui possiamo leggere una breve sintesi e presentazione del progetto di costruzione dell'isola artificiale centrale idroelettrica è questo cliccando qui.

L'isola dovrebbe essere costruita in 5 anni, ed essere distante 2-3 chilometri dalla costa belga. 
Il Belgio prevede la completa fuoriuscita dall'utilizzo di energia nucleare, da cui attualmente dipende per il 57% dei suoi fabbisogni energetici. 
Il Belgio spera di produrre così almeno 2.300 MWh annui di energia dai suoi parchi eolici off-shore nel Mare del Nord, almeno per consentire lo spegnimento di 2 centrali nucleari nel suo territorio, quelle di Doel e Tihange, che adesso garantisco 3.000 MWh annua di produzione elettrica.

Per certi versi è quello che attualmente facciamo in Italia quando abbiamo produzione in eccesso di energia fotovoltaica ed eolica, ovvero stocchiamo questa energia pompando acqua nelle dighe montane di produzione di energia idroelettrica, per utilizzare questa acqua successivamente immettendola nelle turbine per la produzione di energia idroelettrica quando la produzione da fonti rinnovabili non è sufficiente ai consumi ed ai bilanciamenti fra le diverse fonti di produzione energetica. 
Sono sistemi, quelli di accumulo degli eccessi di produzione elettrica da fonti rinnovabili, che diminuiscono l'aleatorietà tipica delle centrali di produzione elettrica di queste fonti, aumentandone l'efficienza e diminuendone così lo spreco nei picchi di produzione. 

Il progetto suddetto ha anche interessato ed è oggetto di valutazione da parte degli altri Paesi del Nord Europa (Danimarca ed Olanda, ad esempio, che hanno parecchi parchi eolici off-shore). Certamente dall'articolo menzionato sopra non ricaviamo il costo e l'impatto ambientale della costruzione di questa isola artificiale di stoccaggio.

Un progetto simile esiste già in Colorado (clicca qui per leggerne uno scritto, più corposo di dati), in grado di generare 330 MW di potenza e 1.300 MWh annue, una produzione paragonabile ad una centrale a carbone. La centrale in questione sviluppa un dislivello di 374 metri su una superficie utile di 7 ettari.

Certo, sono anche da valutare i costi di trasmissione a riva dell'energia prodotta, ma in parte potrebbero essere utilizzate le stesse condotte e cavi dei parchi eolici stessi. Inoltre, il non indifferente investimento che questo progetto richiede per un po' di bilanciamento nella produzione di energia deve forse ancora trovare più solide argomentazioni finanziarie ed economiche.

Ad ogni modo, attraverso questi sistemi di accumulo degli eccessi di produzione elettrica da fonti rinnovabili, insieme agli studi sulla produzione di idrogeno e poi metanizzazione dello stesso (per minori rischi di accumulo e stoccaggio del metano rispetto all'idrogeno, se non prontamente utilizzato) e di cui vi abbiano dato informazione in un altro post (clicca qui), sono molto interessanti e spiegano in parte la sfida energetica che l'Europa sta provando ad affrontare (come scritto anche in questo post qui).

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