mercoledì 3 ottobre 2012

L'EMERGENZA GIUDIZIARIA DELL'ITALIA PATETICA

poesia di G. Caproni


Ormai è un ritmo incalzante. Ogni settimana se ne arresta uno o se ne scopre una di nuova. L'ultima è quella dell'amministratore delegato di Tributi  Italia, Giuseppe Saggese, arrestato per peculato a Chiavari. Il corriere online ne da notizia qui.
La necrosi etica di questo Paese fa il paio con l'ipocrisia moralistica degli italiani che promuovono petizioni sui portali web di avaaz o di change o catene umane a Montecitorio per "mandarli tutti a casa" , seppur ci pare che le destinazioni cominciano ad essere dirottate verso altre case, quelle circondariali e penitenziarie, affollate di extracomunitari che vendono le droghe sotto i cavalcavia delle città agli acquirenti sfigati che viaggiano sui SUV, perchè si deve "andare al massimo".



Da questa patetica èlite a questo patetico Paese il passo è corto, perchè si  eleggono rappresentanti degni solo di una masnada di corrotti e di paternalistici fustigatori impotenti che, nei dopocena e prima di cena e pure a colazione, comodamente seduti   nelle proprie poltrone stanno ad ascoltare i parolai di turno negli onnipresenti talk show della chiacchiera politicistica, e si lavano e centrifugano le coscienze, moltiplicano la loro impotenza in rabbia da smaltire nei centri commerciali, chi può... o nel windows shopping chi non può. Tanto basta esserci e partecipare, in un qualche modo.
L'infima condizione etica di questo Paese è tutta nell'emulazione di queste personalità di dichiarato "successo":  li emuliamo attraverso il parco macchine che è possibile osservare fuori delle nostre abitazioni, nei carrelli della spesa pieni di merci che poi buttiamo, negli armadi strapieni di vestiti che poi depositiamo nei cassonetti della Caritas, nelle bagarre sulla salute e sul lavoro e di come combinare la morte con la vita, nelle partecipazioni folkloristiche di piazza, nell'extracomunitario clandestino che lavora per noi e che regolarizziamo nelle sanatorie che intervengono, anch'esse con regolarità, come le campane che suonano ogni ora, nell'indignazione moralistica e bacchettona di cittadini piuttosto sudditi e proni a farsi e regolarsi i cavoli propri e a lagnarsi impettiti della tutela dei diritti alla mobilità solo quando ogni tanto i servizi pubblici fanno sciopero, mica quando sopprimono a gogo treni fermate e destinazioni e ti aumentano gli abbonamenti e le pulci sui sedili dei treni per pendolari e i ritardi degli stessi.
L'elenco sarebbe lungo. Ci siamo incattiviti, sì... siamo come animali in gabbia, assediati da dietro le sbarre dagli spread e dai complotti dei mercati, elevati a sede occulta e magnifica della Ragione Assoluta, magari con i nostri risparmi e liquidazioni buttati nelle azioni cirio o parmalt o che te pare, perchè "affamati" del soldo  facile, miseri pinocchi nella valle dell'Eden popolata dai gatti e dalle volpi. Magari, poi, facciamo le nostre belle class action contro questi farabutti che avrebbero dovuto dirci che c'era l'inganno, come a pretendere che il ladro ti dia appuntamento a casa tua prima di venirti a far visita per saccheggiartela.
Abbiamo tacitamente accettato la metamorfosi che adesso lamentiamo esserci stretta, ipocriti prima quando razzolavamo sotto i tavoli a raccoglierne le briciole, complici e consapevoli di quanto andavano incancrenendo le relazioni civili. Mediocri adesso quando con un calcio ci hanno allontanato dal banchetto perchè anche loro stessi si son messi a speculare, miserevolmente, nel piatto dove magnano, sia esso il partito politico di turno che occupano o il posto pubblico e di lavoro dove sono stati designati questi uomini di successo, e fanno festa per 4 bottiglie di champagne che il contadino fuori porta ne ha anche di migliore di vino.
Fossero ostriche, qualche perla l'avremmo trovata... ed invece sono cozze, alla diossina di Taranto. E il frutto siamo noi.

1 commento:

N.O.I. - Nuova Officina Italiana ha detto...

eccoli qua... un altro che, dopo aver parcheggiato negli spazi di sosta riservati agli invalidi nelle aree dell' ALER, e alla vista dei vigili che lo stanno multando dopo la chiamata dell'invalido che, non trovando il posto, li ha chiamati, buca le ruote del... delatore. Due ruote... sotto lo sguardo attonito dei vigili stessi.
eccoli qua...
http://www.youtube.com/watch?v=xTLegG31TSw&feature=player_embedded