giovedì 9 agosto 2012

sotto l'ombrellone



Agosto di per sé, suggerirebbe una pausa. Anche del pensare.

Ma come mostrano le convulsioni attuali della nostra dirigenza politica a livello interno ed internazionale, forse non sarebbe male concederci qualche tranquilla riflessione anche ad agosto. Anche mentre siamo al mare. O in montagna. O a casa, e... anche per molti.

Appare infatti così veloce il propagarsi dell'incendio economico e politico nazionale, da rischiare di trovarci impreparati a qualche nuova, ancora più grave convulsione.


PERCHE' UNA COSA APPARE COMUNQUE EVIDENTE. nonostante la generosa indulgenza mediatica nostra apparsa tuttora prevalente.


LA CLASSE DIRIGENTE NAZIONALE, IN SPECIE QUELLA DEI PRESUNTI SALVATORI, RISULTA, IN REALTA', IN PREDA A PANICO DA SCONFORTO DI RIMEDI.
E quando si risulta così <sconfortati>, può anche capitare qualche <cedimento> di nervi e anche nelle pubbliche funzioni. Dentro una nostra democrazia che appare, e non certo da oggi, godere di pessima manutenzione.


La domanda che allora credo dovremmo proporci, sotto anche un ombrellone, appare:

MA LA MALATTIA ITALIANA VERA, QUALE E'?

Appare infatti indubbio che, qualsiasi cura, anche la migliore, potrà risultare si o no efficace, e persino dannosa, se non affronta la vera malattia reale.

Penso che subito ci risponderebbero in coro, accompagnato da tanti media anche se non festanti: MA NON E' CHIARO?
SIAMO AMMALATI DI DEBITO E SPREAD.


E tuttavia, invece, non appare essere proprio così.

E' vero, abbiamo un Debito risultato ancora oggi a livelli complessivi insensati.

E' vero, abbiamo uno spread che ci divora risorse collettive in quantità immensa.


Ma non possiamo evitare di vedere, ritengo, che se nel quindicennio passato avessimo avuto una crescita di pil nazionale anche se solo mediamente del 2%, avremmo un debito pubblico italiano non al 124% circa come oggi è. Ma, solo con quello sviluppo, che è invece totalmente mancato, saremmo, oggi, ad un <tranquillo> circa 100%, se non ancora meno.


E come mai?

Il debito si rapporta in percentuale allo sviluppo della medesima nazione e, insieme, compongono una frazione: minore sviluppo, il per cento del debito già così cresce. Anche se non spendi niente. Come pare sappia ormai bene anche questo governo.

Di contro, se cresci, anche se spendi un po di più, il percento di debito decresce.

Miracolo, o disastro, di uno dei due componenti della medesima frazione: Debito su Crescita della economia nazionale.

Si può ben immaginare cosa sia capitato a quel differenziale così vitale, in una nostra nazione che da quindici anni <galleggia> con virgole al disopra dello ZERO.


E va bene, ma siamo allora ammalati di spread, pare evidente, credo replicherebbero in molti.

Non appare proprio così, neanche ora. Ritengo.

Lo spread, per quanto risultato <manipolato> ultimamente dalla stessa Ue, alla fine, è solo un indicatore della FIDUCIA internazionale verso una data nazione. E verso la sua economia.

Lo spread attuale italiano appare oggi assai alto, e potrebbe ancora impennarsi assai e prevedibilmente, perchè i capitali internazionali mostrano di non avere fiducia nella economia italiana.


E perché mostrano di non aver fiducia?
PERCHE' L'ECONOMIA ITALIANA, CHE NON CRESCE, anzi, oggi, DECRESCE addirittura...  - 2,6% sul 2012 ad essere ottimisti.


Adesso forse, incrociando i sintomi più gravi, anche sotto l'ombrellone, ed anche senza essere <di mestiere> salvatori, penso che le idee ci possano apparire un po’ a tutti noi più chiare:

LA VERA MALATTIA ITALIANA APPARE LA MANCANZA DI CRESCITA e ormai ventennale.
e che gli attuali <medici> più o meno risultati titolati, hanno persino aggravata: AVENDO <SBAGLIATO> LA DIAGNOSI.

Risultano infatti ancora curare il sintomo Spread, nell'idea che la malattia vera sia solo Debito.

Ma proprio perchè risulta abbiano sbagliato diagnosi, la MALATTIA peggiora, anche con dosi massicce di farmaci <fiscali>; i quali, infatti, non risultando specifici al male vero, aggravano solo lo stato del paziente. Come si vede bene in specie proprio adesso.


DUNQUE LA MALATTIA ITALIANA VERA, RISULTA MANCANZA DI SVILUPPO DELLA ECONOMIA ITALIANA.
che poi si manifesta nel sintomo certo non banale dello spread galoppante (come una febbre da malaria); e del debito pubblico che emerge crescente anche mentre tagli.


E come abbiamo contratto questa malattia economica e sociale così grave per qualsiasi nazione attuale, e ormai divenuta da noi cronica in un arco costante ventennale?


Tra tanti difetti e carenze dello Stato e della nostra società economica e civile, che chiaramente esistono e si sono anzi sempre più aggravate, il Virus che ci <infetta> tutti e ormai da tanto tempo, risulta: LA DISTRUZIONE DEL LAVORO EQUO E DELLA SPERANZA DIFFUSA DI TROVARLO; E IL CONSEGUENTE CROLLO DI RICCHEZZA INDIVIDUALE PER TROPPA PARTE DI NAZIONE PREVALENTE.


In altre parole, se la parte più numerosa di una nazione non ha sufficienti occasioni di Lavoro, e se non ne trae dal proprio Lavoro redditi anche personali sufficienti, QUELLA NAZIONE NON CRESCE.

E questa risulta appunto l'Italia nostra attuale.


Ma, allora, <i medici> attuali e passati, erano tutti incapaci?

Non credo proprio, sia solo così. Ad esempio, nella nostra attuale guida di governo non credo manchino in prevalenza competenze.

Il fatto è, cosa che ormai appare evidente, che la Distruzione del Lavoro, sia offerto che prestato che infatti sono nella stessa sorte, non appare un imprevisto incidente di percorso: MA PIUTTOSTO UNA SCELTA TANTO LUCIDA QUANTO COERENTE VENTENNALE.

In altre parole, l'Italia, nella sua classe dirigente in larghissima prevalenza risultata anche solidale, ha distrutto volontariamente il suo LAVORO, quale fonte principale di redditi, coesione, legittimazione anche istituzionale.
ED A UNICO FAVORE DELLA RENDITA PARASSITA NAZIONALE.


Il primo colpo <mortale> ai redditi da lavoro e fissi in generale, vedi anche pensioni <normali>, è stato infatti inferto, per così dire a tradimento, in quanto non è stato mai ancora pubblicamente tra noi ammesso, con il nostro ingresso in Euro.
Un cambio d'ingresso risultato molto sopravvalutato (2000 Lire x 1 Euro), è stato lasciato lievitare, e anche incoraggiato pare, da una selvaggia svalutazione subito successiva dell'Euro italiano interno: SVALUTAZIONE CHE RISULTA IN QUESTO MODO ESSERSI ALFINE ATTESTATA OLTRE IL 50% DEL POTERE DI ACQUISTO MONETARIO PRECEDENTE.


Allora la gran prevalenza del reddito italiano era ancora LAVORO.

Appare chiaro, pertanto, quale immenso potenziale recessivo abbia attivato una sottrazione di ricchezza di questa portata alla popolazione risultata prevalente: Lavoro e Pensioni normali o medie.


E come mai, nessuno risulta avervi messo bocca in così tanto tempo?

Sostanzialmente, poiché, da allora, la nostra politica economica e sociale nazionale appare sostanzialmente condivisa e consociata, chiunque ci governi.

Si sono infatti alternate, nel tempo, maggioranze e diversi di governi: ma la barra della <rotta> nazionale risultata impresa con l'ingresso in Euro, non appare mai mutata.

Cambiano, è vero, al cambiare delle maggioranze, gli <accenti> sui più tartassati; o più <beneficiati> alternativamente.

Ma non cambia la scelta che rimane tale: CONCENTRARE LA RICCHEZZA NAZIONALE REALE IN POCHISSIME MANI E SEMPRE PIU' RIDOTTE.

tanto che, oggi, abbiamo oltre il 50% della intera ricchezza nazionale concentrata in poco più del 5% di popolazione. Una condizione socio economica nazionale, ormai, risultata quasi, da Francia pre rivoluzione.


Dunque, l'Italia, entrando in Euro - e con compiacente  quanto interessata condiscendenza Ue in tutto questo tempo - risulta aver colto l'occasione di un <regolamento> interno sociale che pare avere unici esempi economicamente più brutali di questo solo nel ventennio di camice nere.


Se a questo poi vi aggiungiamo un Fisco nazionale volutamente mantenuto vago e inesistente, e che infatti non tassa i redditi reali, ma solo praticamente quelli fissi di pensione e Lavoro, LA MANOVRA RISULTATA, nei fatti,  REAZIONARIA E COSTANTE E SUBITA DAL PAESE, APPARE PLATEALE.


Ecco infatti che la medesima Italia, quella con il 55% della intera ricchezza nazionale nelle mani di circa il 5% di popolazione, RIVELA CONTEMPORANEAMENTE, OGGI, SOLO 30MILA CONTRIBUENTI CON REDDITO DICHIARATO SOPRA 150.000 EURO!

Ma le vicende, pare si vendichino.

Accade allora, che la sfiducia, ed anche altrui manovre internazionali, attacchino con lo spread - il costo di collocazione del debito - il debito pubblico italiano. Apparso infatti senza vere difese per mancanza di SVILUPPO.


E che accade?
Il governo precedente si ritira: e si passa anche apertamente a una GESTIONE CONSOCIATA DI GOVERNO.

Il cosiddetto Governo Tecnico:


E perché mai, un governo ancora in carica cede il passo volontariamente, e perché mai una opposizione apparsa al momento prevalente di consensi, così, di colpo, si mettono ASSIEME nel Governo Tecnico?

Per senso di responsabilità, credo, ci risponderebbero.

NON CREDO PROPRIO, penso si possa dire, osservando anche solo il prima e il dopo.


Più ragionevolmente, si direbbe perché, adesso, entrambi gli schieramenti consociati si trovano nell'esigenza - PROPRIO PER AVER SBAGLIATO LA DIAGNOSI ECONOMICA E SOCIALE - di dover colpire, ora, entrambi, e brutalmente, anche i propri stessi, già più ferventi aderenti.


E chi glielo va a dire, a questo punto, ai propri stessi migliori aderenti, che la <mattanza> prevista non li esenta?

Ma è chiaro, ci va IL TECNICO.

A saccheggiare il villaggio intero senza più <prede> ritenute esenti.

E adesso, l'economia, privata di nuovo e fiscalmente di un simile volume di ulteriore ricchezza comunque collettiva, buona o no che fosse, APPARE NATURALE CHE DA ZERO DI PIL SI INABISSI SOTTO. LO ZERO.


I <Tecnici> sono stati colti di sorpresa alla vista del <guaio>? non direi, neanche adesso.


I tecnici, e i veri attori che peraltro appaiono restare i Partiti attuali che tuttora li sostengono decisivi in ogni loro provvedimento, risultano aver fatto una scelta ulteriore apparsa a dire il vero anche un po’ <folle>.

Diamo una stangata fiscale feroce al villaggio che intanto ci consenta di non <scappare via> come già verso Pescara un tempo non troppo remoto: e, poi, subito dopo, su questa base di <auto razzia> interna, CONVINCEREMO LA UE A COMPRARCI IL DEBITO. E SAREMO, a quel punto, A POSTO.
Per un altro ventennio almeno. E, senza aver dovuto neanche cambiare veramente niente. Di condotte, e di beneficiati. E di tartassati.


MA, LA UE, E LA GERMANIA ufficiale pagatore destinato, pare non ci sta.

Ecco la <disperazione> Tecnica attuale, che pare sottintendere: E, ADESSO, …CHE FACCIAMO?


Poi, l'idea che nel caso appare magari anche geniale:
corriamo alle elezioni anticipate, prima della ulteriore stangata <mortale> nazionale che ci imporrà, in queste condizioni, ormai inevitabilmente l'esterno.
Ci prediamo un po’ di voti supersiti - finché ci sono - grazie magari a una legge elettorale pensata su misura per dei <senza consenso>, e, reinsediati alla bene e meglio, forse così di nuovo, faremo allora tutto quel che ci tocca di fare in tutta tranquillità, almeno per un quinquennio....

MA....

Pare, tuttavia, che l'idea geniale eventuale, risulti si sia incagliata in pratica da subito: COME IN OGNI NAVE CHE AFFONDA E L'EQUIPAGGIO INTANTO SCAPPA.

E adesso, in carenze di scialuppe, CHI TRA NOI SI SALVA?
Che pare evidente che, non ci si entri tutti.


La zuffa eventuale, su quel <e adesso chi si salva> pare essere già iniziata tra la classe dirigente politica economica italiana attuale.
Con vicende che conosce bene qualunque temuto naufragio imminente:
I fuggiaschi si azzuffano, sfasciano gommoni e salvagente, contendendoseli pubblicamente. E la rissa, già così, si rivela crescente.


Ma...

Come nei grandi drammi collettivi, il numero enorme di passeggeri a bordo, comincia a chiedersi, sempre più allarmato, che sorte attenda con quell'equipaggio apparso letteralmente in preda a panico di solo <autosalvataggio>.
Sempre di più vedono la grande nave che si inclina, luci che si spengono, acqua che sale in molti luoghi di livello.
Eppure, i passeggeri, non cedono al panico.
Anzi, appaiono come quasi liberati nel vedere apertamente la <pochezza> del proprio stesso equipaggio.
Sulla nave, pare iniziare un crescente passaparola tra gli stessi passeggeri: ti intendi di elettricità...come te la cavi coi motori?...quante provviste abbiamo ancora?.. chi se ne intende di timoni e telecomunicazione?....

E, per incanto, la grande nave si anima, anche senza partecipazione di equipaggio che scappa. La nave non è persa, intanto, corre di bocca in bocca.
Lasciateli scappare, che ci muoveremo ancora meglio, per salvarla. Senza zavorre spaventate e inefficaci.

Le ultime scialuppe, di un equipaggio che scappa, ancora litigandosene il posto, scendono balzelloni lungo le fiancate...
Ma. tra i passeggeri, Donne, Uomini, Ragazze e Ragazzi e anche bambini, non c'è panico, non c'è sgomento. Sorridono persino, nel vedere qualche <scialuppa di fuggiaschi> rovinare in acqua strappate le funi per <carico> eccessivo>.

Qualcuna delle scialuppe, comunque, arriva in acqua.


Poichè pare si attendano che la grande nave, si impenni da un momento all'altro, e poi, inabissi, cercano anche di allontanarsi con ogni mezzo e forza. Sinanche remando alcuni con le nude mani.


Ma che accade, ora?...

la grande nave vira, vira incredibilmente. E si allontana essa da scialuppe e gommoni messi in acqua.
Incredibilmente, ora si rimette in asse. Sul mare. I fumaioli indicano <a tutto vapore> a bordo, con quell'equipaggio di fortuna di Donne e Uomini, ed i loro Ragazzi e Ragazze, di sola buona volontà.

Ma che fa, ancora adesso, si chiedono dalle scialuppe a bocca aperta.

Alza il gran pavese della sua Bandiera e su ogni livello di ponti; suona le sirene a tutta forza, ma non sono allarmi, sono suoni di allegria prorompente e condivisa a bordo.

La nave si allontana sicura all'orizzonte: E' salva!...
e con tutti i suoi passeggeri alacremente affaccendati a gestirla, risistemarla e ripulirla....


buon ferragosto, Italia, 

e, con te, ad ogni italiana e italiano, e di ogni età, di buona volontà..



staffa

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