lunedì 22 agosto 2016

IN GALERA

E' accaduto, diciamo così, di leggere questo articolo qui, http://www.prisonpolicy.org/blog/2015/10/07/private_prisons_parasite/, sulle carceri statunitensi, e sulla polemica riguardante il fatto che l'alta prevalenza di popolazione incarcerata è causata dal fatto che lì ci sono carceri gestite da proprietà private. Ma i dati non confortano questa ipotesi, come è possibile vedere subito dal grafico sotto queste poche righe.
Ma se andate a leggervi l'articolo, potrete verificare che gli USA hanno una prevalenza di popolazione incarcerata di 716 persone ogni 100.000 (http://www.prisonpolicy.org/global/) mentre l'Italia appena di 106 su 100.000. Se considerate che la Norvegia e la Danimarca, che hanno la prevalenza più bassa del mondo, hanno una popolazione incarcerata di poco più di 70 persone su 100.000... potremmo scrivere che ... cosa?

Numeri, Numeri, Numeri

fonte: https://www.theguardian.com/world/2016/jul/28/there-is-less-of-a-terrorism-threat-now-experts-put-europes-summer-of-violence-in-context

giovedì 2 giugno 2016

Lettera ai candidati sindaci di Mezzomerico

Lettera ai candidati sindaci di Mezzomerico

…preparare l’adattamento dell’animale umano
al potenziale impoverimento del pianeta
Yona Friedman, architetto, 2009

Cari candidati,

desidero sottoporre alla Vostra attenzione in vista delle prossime elezioni del 5 Giugno 2016, alcuni spunti da integrare nei Vostri piani programmatici

Con l'approssimarsi di decisioni fondamentali per il futuro della nostra comunità, a fronte di un impegno di spesa minimo per le casse comunali, credo, sia doveroso dare la possibilità alla cittadinanza e a tutti coloro che sono impossibilitati a partecipare, accesso alle sedute del Consiglio.

La politica deve partire dal basso e per fare questo bisogna dare la possibilità, a chi interessato, di usufruirne da remoto.

1- Streaming consiglio comunale

Premesso

Per garantire il diritto sulla privacy, le linee guida imposte dal garante per la protezione dei dati personali indicano:
“ E' possibile documentare via Internet lo svolgimento delle sedute pubbliche del consiglio comunale, purché i presenti ne siano informati e non vengano diffusi dati sensibili. È necessario però informare tutti i presenti della diffusione delle immagini, anche attraverso affissione di avvisi chiari e sintetici (art. 10 legge n. 675/1996), ed osservare poi una particolare cautela per i dati sensibili (art. 22, comma 1, legge cit.)

Che il Codice dell’Amministrazione Digitale D.L. 7 Marzo 2005 n° 82 art 9 recita Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all'estero, al processo democratico e per facilitare l'esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi.

Che tale operazione, se realizzata sfruttando tecnologie open source e le attuali infrastrutture del Comune, è praticamente a costo zero ( hardware già a disposizione, una comunissima e modestissima webcam ed una connessione Internet)

Chiedo

Di approvare con delibera, nel più breve tempo possibile, la pubblica diffusione in diretta streaming sul sito web del Comune delle riprese delle sedute consiliari, di garantire l’archiviazione delle riprese sul sito web del Comune, offrendo così la possibilità ai cittadini, di visionarle in qualsiasi momento lo desiderino, tramite servizio on demand



2- proposta di modifica dello Statuto comunale di Mezzomerico. Interrogazioni ed interpellanze di iniziativa popolare
Considerato

che la diffusione sempre maggiore degli strumenti di democrazia partecipata richieda un continuo adattamento dei regolamenti consigliari col precipuo intento di innalzare il grado di partecipazione democratica dei cittadini, nell’ottica di un maggior coinvolgimento introducendo strumenti idonei a favorire l’espressione efficace del proprio pensiero e della propria volontà

Chiedo che

1. le interrogazioni consistano nella domanda, rivolta al Sindaco, su fatti concernenti la comunità cittadina, ovvero su atti o iniziative dell’Amministrazione Comunale. Le interpellanze consistano nella domanda, rivolta al Sindaco, su intendimenti e orientamenti programmatici, generali o settoriali , dell’Amministrazione Comunale.

2. i cittadini possano presentare interrogazioni e/o interpellanze al Sindaco depositandone il testo con almeno 25 (venticinque) sottoscrizioni. Il Sindaco risponde in forma scritta alle interrogazioni e alle interpellanze dei cittadini entro 30 giorni dal deposito, inviando il testo al primo dei promotori ed al Presidente del Consiglio Comunale. La Presidenza del C.C. provvederà poi senza indugio, all’iscrizione dell’interrogazione o dell’interpellanza nell’ordine del giorno del primo C.C. utile

3. il Sindaco sia tenuto ad intervenire in C.C. fornendo risposta alle interrogazioni ed interpellanze poste e presentate dai promotori, ai quali verrà riconosciuto, all’interno del Consiglio medesimo, un intervento a titolo di replica per ciascuna interrogazione e /o interpellanza

4. il Sindaco possa dichiarare l’irricevibilità dell’interrogazione e/o interpellanza nel caso in cui risulti redatta o presentata con modalità difformi da quelle prescritte nel presente articolo.

Mezzomerico 31/05/2016
Carlo Magnaghi

lunedì 7 settembre 2015

Sulla cura della casa comune

Lettera Enciclica del Santo Padre Francesco

 Laudato Si

               La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci crea­to. L’umanità ha ancora la capacità di collabora­re per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringrazia­re tutti coloro che, nei più svariati settori dell’at­tività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Merita­no una gratitudine speciale quanti lottano con
vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambia­mento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze de­gli esclusi.
             Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dia­logo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondia­le ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Pur­troppo, molti sforzi per cercare soluzioni concre­te alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinte­resse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vesco­vi del Sudafrica, « i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio ».
 Tutti pos­siamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cul­tura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.

martedì 25 agosto 2015

Brucia immondizia, brucia!



Lo scorso 30 giugno mi era sfuggito
lo studio epidemiologico Arpa sull'inceneritore di VercelliNel 2014 è iniziato uno studio epidemiologico per verificare gli effetti sulla salute dell’inceneritore vercellese, ora fermo, reso possibile grazie ad un progetto CCM del Ministero della salute. Lo studio è stato coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia e Salute ambientale dell’Arpa Piemonte, in collaborazione con il Dipartimento Arpa di Vercelli, i Comuni di Vercelli ed Asigliano Vercellese e l’Asl di Vercelli (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica).
Con lo Sblocca Italia (posta la fiducia al governo Renzi PD), come potrà Chiamparino, PD, opporsi e cercare DI NON APPROVARE LO SCHEMA DI DECRETO ATTUATIVO AI SENSI DELL'ART. 35, COMMA 1, DEL D.L. N. 133/2014 DETTO "SBLOCCA ITALIA" che chiede alla nostra Regione di AUMENTARE la quantità di rifiuti bruciati (rifiuti provenienti anche da altre Regioni), quando in campagna elettorale proprio Chiamparino e Renzi si stringevano la mano "calorosamente"?
Non vedo  l'ora che tutti questi rifiuti brucino serenamente, (negli inceneritori) così una volta eliminata la forma visiva dei rifiuti, (che tutti noi produciamo ma sono sempre "altri" ad abbandonarli in giro), finalmente, nulla si crea nulla si distrugge, li trasformeremo in un po' di vapore per produrre energia elettrica e in altri rifiuti, liquidi gassosi e ceneri: ora convertiti nelle miracolose sostanze tossiche mutagene e cancerogene che tutti vogliamo vicino a casa, vicino alle scuole, ora tutti siamo responsabili ed abbiamo lasciato in giro per strada, insomma, riposiamo tranquilli... I risultati dello studio ARPA,  studio epidemiologico che aveva l’obiettivo di studiare i possibili effetti sulla salute, con particolare riferimento ai dati di mortalità e morbilità (ricoveri ospedalieri) per alcune cause correlabili alla residenza in prossimità dell’impianto di incenerimento dei rifiuti , sulla mortalità, mostrano rischi significativamente più elevati nella popolazione esposta per la mortalità totale, escluse le cause accidentali (+20%). Anche per tutti i tumori maligni si evidenziano rischi più alti tra gli esposti rispetto ai non esposti (+60%), in particolare per il tumore del colon-retto (+400%) e del polmone (+180%). Altre cause di mortalità in eccesso riscontrate riguardano la depressione (rischio aumentato dell’80% e più), l'ipertensione (+190%), le malattie ischemiche del cuore (+90%) e le bronco pneumopatie cronico- ostruttive negli uomini (+ 50%)
Non importa se ci son tecnologie migliori per i trattamento dei rifiuti, non importa come suggerisce l' Ing Fabio Tomei (presidente CARP Novara Onlus) di adottare le B.A.T.( Best Available Technologies)- le migliori tecnologie disponibili-come sono oggi applicate dal Consorzio Priula e dalla collegata Contarina S.p.A., che gestiscono i rifiuti di 550.000 abitanti in 50 Comuni della provincia di Treviso, compreso il capoluogo. Le suddette Contarina- Priula, hanno fissato per il 2020 l' obiettivo del 96 % di raccolta differenziata ( contro il 65 % del nuovo Piano Regionale piemontese!) e di 12 kg/ abitante.anno di rifiuto indifferenziato da versare in discarica (contro i circa 200 del suddetto Piano Regionale!). Ciò significa semplicemente che i trevigiani nel 2020 realizzeranno RIFIUTI ZERO e abbatteranno sia i costi di gestione dei rifiuti che la tariffa rifiuti per i cittadini( = chi inquina paga!).
Siamo quel che produciamo, e se passando  in bicicletta vicino ad un noto fast food,  vedo il meraviglioso container pieno zeppo di immondizia pressata ordinatamente, non è tanto diverso dai cumuli disordinati lasciati per strada, le responsabilità sono collettive, umane.




Ci autodefiniamo sapiens, siamo l'unica specie animale sulla Terra che vive nei propri rifiuti credendo che la colpa sia sempre degli altri per i problemi che generiamo.
 Siamo sapiens, perdindirindina ed allora bruciamo immondizia negli inceneritori, non per strada, creerà poca occupazione e sicura mortalità! Viva Renzi Chiamparino e chi li ha "votati", di sicuro nei guai siam       "(s-)bloccati"!!  che bello: a norma di legge i rifiuti saranno inceneriti!! Anche la nostra senatrice novarese, la sig.ra Elena Ferrara (PD) ha votato la fiducia allo Sblocca Italia, ma la colpa non è dei politici della mafia o dei consorzi, delle scuole o degli insegnanti o degli extracomunitari: la colpa è di tutti che ci impegniamo quotidianamente nella produzione incontrovertibile dei rifiuti. (per non parlare del consumo di risorse e della produzione di CO2) Ogni essere umano senziente aspira alla propria felicità, c'è chi desidera bruciare i rifiuti per strada, chi vuole riempire discariche, chi vuole trasportarli, chi vuole gestirli in modo illecito, chi vuole differenziare, chi vuole incenerire a norma di legge, chi vuole far finta che il problema non esista e che ci saranno tecnologie un giorno finalmente  in grado di risolvere tutti i problemi, e c'è chi insegna ai bambini a raccogliere i rifiuti nei boschi.
 Chissà invece se c'è qualcuno che aspira e si impegna a produrne meno di rifiuti, facendo scelte ponderate, acquisti di tutti giorni ragionati, prima di entrare in un fast food passare dal retro per vedere come gestiscono i rifiuti, coltivare un orto e consumare cibo locale, preferibilmente bio e con basso contenuto di proteine di origine animale?
Il prossimo 10 Settembre in regione Piemonte ci sarà l'audizione (5.a Commissione Ambiente) del Consorzio Priula-Contarina S.p.A.

mercoledì 17 giugno 2015

Ricerca Informazione Comunicazione Mitigazione Adattamento

Contributo della Società Meteorologica Italiana agli
Stati generali sui cambiamenti climatici e sulla difesa del suolo,
Roma, 22 giugno 2015


La Società Meteorologica Italiana (SMI) fondata nel 1865 è la più antica associazione
nazionale interamente rivolta alle scienze dell’atmosfera e del clima. Conta circa 800
iscritti, fa parte della European Meteorological Society e si occupa di:
- ricerca, nel settore del recupero e analisi di lunghe serie storiche, monitoraggio
glaciologico, paleoclimatologia, storia del clima, analisi di eventi meteorologici
estremi, strumentazione e reti di misura ;
- divulgazione e informazione, sia con la propria rivista Nimbus, l’unica a
pubblicare una sistematica cronaca meteorologica a carattere nazionale, sia con
un’attiva partecipazione a supporto dei media.

In vista della COP21 di Parigi SMI propone e sollecita le seguenti linee di intervento:


Ricerca

- Inserire il riscaldamento globale nel contesto sistemico più ampio del
cambiamento globale, che caratterizza l’Antropocene: la soluzione del problema
climatico potrà avvenire solo se in stretta relazione con le altre criticità fisiche
identificate nei limiti planetari / Planetary Boundaries (1).
(1) Rockstrom J. et al. (2009) – A safe operating space for humanity. Nature 461, 472-475 doi:10.1038/461472
Steffen W et al., (2015) - Planetary boundaries: Guiding human development on a changing planet.
Science, Vol. 347 no. 6223 - DOI: 10.1126/science.1259855
Assumere consapevolezza che non sarà possibile mitigare il riscaldamento globale
senza modificare profondamente il paradigma economico vigente. Ridurre le
emissioni e contemporaneamente invocare la crescita economica è un ossimoro. E’
importante ricondursi al rapporto sui limiti della crescita redatto dal Club di Roma,
peraltro fondato dal lungimirante economista italiano Aurelio Peccei, i cui dati sono
stati riconfermati dalle analisi di G. Turner (1) ed accelerare la ricerca su nuovi
sistemi economici stazionari e sostenibili (2).
Il tema dell’impossibilità della crescita infinita su un pianeta finito, nonostante
sia prioritario per un dibattito maturo sulla problematica ambientale, continua a
essere ignorato. L’appello “La Terra non si governa con l'economia - Le leggi di
natura prevalgono sulle leggi dell'uomo (3), firmato da circa 450 docenti e ricercatori
italiani chiede alla politica e all’informazione una svolta criticamente costruttiva
nell’analisi di questa realtà, particolarmente importante per un paese fragile come
l’Italia e con un’elevata impronta ecologica.
(1) Graham Turner, 2014 - Is Global Collapse Imminent?, Melbourne Sustainable Society Institute (MSSI)
(2) Jackson T., Prosperità senza crescita; Bonaiuti M., La grande transizione; Rockstrom & Wijckman, Natura in
bancarotta
(3) www.nimbus.it/arealim/appelloscienzaeconomia/appelloscienzaeconomia.asp
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale per lo studio e la divulgazione di meteorologia,
climatologia e glaciologia. Fondata nel 1865, aderente alla EMS - European Meteorological Society
Iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche M.U.R.S.T, codice 53496MMN
Collegio Carlo Alberto, Via Real Collegio 30, 10024 Moncalieri (TO), Italia
Email: info@nimbus.it - Web: www.nimbus.it - C.F.: 97604160016, C/C Postale n. 19 62 11 43
- Emanare un provvedimento legislativo che riconosca il carattere di bene comune e
l’obbligo di salvaguardia degli osservatori meteorologici storici, oggi
assolutamente non tutelati e non vincolati e spesso suscettibili di silenziosa
chiusura, sviluppando il nucleo di rete che SMI ha impostato in collaborazione con
CNR-ISAC Bologna.
- Il patrimonio di dati meteorologici italiani è ingente, tuttavia è tra i meno fruibili
d’Europa, disperso in troppe istituzioni pubbliche e private, non codificato secondo
standard internazionali, non validato e spesso ancora su supporto cartaceo da
digitalizzare. E’ fondamentale accelerare il processo di formazione di una banca
dati unificata delle osservazioni meteorologiche attualmente frammentate in
una miriade di servizi nazionali e locali, eventualmente anche nell’ambito del
NCSNI, National Climate Service Network of Italy e del Sistema Nazionale per la
Protezione dell’Ambiente (SNPA-ISPRA) o di altri contesti da identificare. La
consultazione dovrà essere in modalità “open source”, in analogia con i migliori
esempi internazionali, quali l’Australian Bureau of Meteorology
(www.bom.gov.au/climate/data/).


Informazione e Comunicazione

La scarsa comunicazione sui temi climatici e ambientali è definita, anche in seno a IPCC
una “valle della morte” che separa la ricerca scientifica dalla società civile. E’ dunque
importante sostenere ogni iniziativa di qualità nella divulgazione dei problemi ambientali
e delle soluzioni possibili, soprattutto sulla televisione di Stato, sui grandi quotidiani e
nelle scuole. L’avallo degli enti governativi è importante per assicurare credibilità e
continuità. La FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali è l’associazione di riferimento
per connettere il giornalismo scientifico su temi ambientali agli enti di ricerca e alle
istituzioni.

Mitigazione

Si tratta di processi già evidenziati e circostanziati da molte altre associazioni e istituzioni,
in primis l’Unione Europea, ci si limita pertanto a un elenco di condivisione:
Riqualificazione energetica degli edifici ed efficienza energetica generalizzata
- Sostegno e diffusione energie rinnovabili decentralizzate
- Ricerca sui sistemi di accumulo energetico per ovviare all’intermittenza delle fonti
- Mobilità elettrica
- Telelavoro, che - se applicato laddove tecnicamente possibile, abbatterebbe le
emissioni nazionali riducendo all’origine la domanda di mobilità
- Riduzione rifiuti all'origine, tramite comportamenti individuali virtuosi (scelta prodotti)
e diverso design di oggetti e imballaggi
- Economia circolare e calcolo LCA per ogni nuovo progetto infrastrutturale
- Promozione agricoltura di prossimità
- Arresto del consumo di suolo
NIMBUS Rivista di informazione trimestrale della SMI/SMS Revue trimestrielle d’information de la SMI/SMS
SOCIETÀ METEOROLOGICA ITALIANA Onlus
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale per lo studio e la divulgazione di meteorologia,
climatologia e glaciologia. Fondata nel 1865, aderente alla EMS - European Meteorological Society
Iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche M.U.R.S.T, codice 53496MMN
Collegio Carlo Alberto, Via Real Collegio 30, 10024 Moncalieri (TO), Italia
Email: info@nimbus.it - Web: www.nimbus.it - C.F.: 97604160016, C/C Postale n. 19 62 11 43


Adattamento

In considerazione dei cambiamenti climatici già in atto e in divenire, è fondamentale
portare all’attenzione di tutti gli enti governativi e locali la Strategia Nazionale di
Adattamento ai Cambiamenti Climatici già approvata da Minambiente (1), in modo da
favorire la programmazione dei processi di pianificazione della resilienza locale.
(1) http://www.minambiente.it/notizie/strategia-nazionale-di-adattamento-ai-cambiamenti-climatici-0
Investire in formazione dei cittadini all’autoprotezione da eventi meteorologici estremi:
la cultura della protezione civile individuale in Italia è tutta da costruire, sia a partire dalle
scuole, sia diretta a tutti i cittadini. Un programma di informazione sulle istruzioni di
comportamento in caso di evento meteorologico estremo è urgente e deve trovare
spazio sui media rivolti al grande pubblico.
Investire in manutenzione del territorio e opere capillari a difesa dell’assetto
idrogeologico anziché in “grandi opere” edilizie concentrate che dissipano risorse preziose
(1) e spesso aumentano ulteriormente la vulnerabilità del territorio.
(1) Fraschilla A., 2015 – Grandi e inutili. Einaudi
Aumentare le connessioni e la funzionalità sistemica delle istituzioni pubbliche italiane di
monitoraggio e prevenzione meteoidrologica che soffrono di eccessiva
frammentazione istituzionale.

Moncalieri, 10 giugno 2015

Contributo redatto da: Luca Mercalli, Daniele Cat Berro

sabato 9 maggio 2015

22 Maggio Mezzomerico

                      

ELETTROSMOG
 CELLULARE, WI-FI, ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE, ELETTRODOTTI…
 UNA REALE EMERGENZA SANITARIA.

 22 maggio 2015 , ore 20:45  presso il Cason di  Mezzomerico (No)

INTRODUZIONE AI LAVORI E MODERAZIONE : Carlo Magnaghi

LAVORARE IN RETE TRA ASSOCIAZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO
Davide Petruzzelli     presidente  La Lampada di Aladino

EFFETTI BIOLOGICO/SANITARI A BREVE E LUNGO TERMINE
Dott.Paolo Orio  vice–presidente Associazione Italiana Elettrosensibili

LA POSIZIONE INNOVATIVA DELLA MAGISTRATURA ITALIANA
Avv. Valeria  Rossitto

DISCUSSIONE APERTA AL PUBBLICO CON LA PRESENZA DI:

Riccardo Perrone   Associazione Lorenzo Perrone
Massimiliano Corraini    Associazione Sottocorno
Sergio Crippa coordinatore nazionale della Associazione italiana Elettrosensibili
Davide Toniolo  Oncologia ospedale Rho




                                                           con il patrocinio dei comuni di  

                                                 

             Mezzomerico             Oleggio        Marano T            Bellinzago N                COORDITE  

venerdì 17 aprile 2015

....elettrosmog


APPELLO PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE

Lettera aperta della Task Force sui Campi Elettromagnetici

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Matteo Renzi

Al Presidente del Senato
Pietro Grasso

Al Presidente della Camera
Laura Boldrini

Ai Deputati e Senatori del Parlamento Italiano

Ai Deputati italiani al Parlamento Europeo

Ai Presidenti delle Regioni

E p.c.:
Al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella
Al Presidente dell'ANCI

Oggetto:     Diffida a non attuare il rilassamento dei livelli di

protezione della popolazione dai campi elettromagnetici a
radiofrequenza e microonde.



    Illustrissimi,
    avendo appreso delle intenzioni del Consiglio dei Ministri di
procedere a breve alla approvazione di due provvedimenti sulla
“Strategia per la banda ultralarga” e la “Crescita digitale”, in cui
sono contenuti i propositi di innalzare i limiti elettromagnetici
attualmente in vigore nel nostro Paese nonché di diffondere la
tecnologia Wi-Fi nei luoghi pubblici, in particolare scuole, ospedali
e uffici, i sottoscritti medici, fisici, biologi, ingegneri e
ricercatori, rappresentanti politici, rappresentanti di associazioni,
di comitati legalmente costituiti e di fondazioni, con la presente
denunciano i gravissimi rischi per la salute e per l'ambiente connessi
all'esposizione crescente a campi elettromagnetici a radiofrequenza e
microonde che sono emessi da cellulari, tablet, smartphone, computer
collegati in reti senza fili, antenne Wi-Fi, Wi-Max, radar, ripetitori
della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile
DECT, GSM, UMTS e LTE (4G).
    Le emissioni elettromagnetiche di questi dispositivi di
telecomunicazione vanno a sommarsi ad altre fonti di inquinamento
elettromagnetico di bassa frequenza, come quella connessa alla
trasformazione, al  trasporto e all'uso dell’energia elettrica.
    La diffusione pressoché ubiquitaria di tali strumenti per le
telecomunicazioni nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro, nelle
università, nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi dove si
trascorre il tempo libero, non solo è irrazionale perché potrebbe
essere sostituita da connessioni via cavo, più efficienti e
sostenibili, ma comporta seri danni alla salute nonché gravi rischi
per la specie Umana, compromettendo
    la capacità riproduttiva,
    le capacità neuro-cognitive
    e la conservazione del genoma.

martedì 24 febbraio 2015

Una questione di sguardi

I visitatori osservano una statua presso il Museo Archeologico Nazionale, Napoli, Italia, 1952 - foto di David Seymour

Di NSA, GCHQ e compagnia cantante ho già scritto, nelle modalità di cui sono capace. Qui, qui, qui e qui e ancora qui. Direttamente o in maniera tangente alla questione centrale della modernità storica: l'osservazione, ovvero del servare sopra qualcosa o qualcuno. Con l'obiettivo inconfessato di pre-servare... dal futuro!!!

lunedì 2 febbraio 2015

SCALAMERCALLI


I gradi della crisi ambientale e la via della sostenibilità.

Scala Mercalli

dal 28 Febbraio, al 4 Aprile 2015 il sabato in prima serata.

RAI 3

Conduce Luca Mercalli


Finalmente è tornato il momento di accendere la tv per vedere e ascoltare qualcosa di interessante,
soprattutto in prima serata. Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, già  premiato come miglior divulgatore scientifico sulle tematiche ambientali, noto per le innumerevoli conferenze, tra le numerose sue pubblicazioni va ricordata la più preziosa, probabilmente a lui più cara,  Il clima di Torino,  un'incredibile lavoro durato  oltre vent'anni di ricerche tra archivi, biblioteche, fondi fotografici,  che insieme al collega G. Di Napoli presenta e analizza in modo sistematico oltre tre secoli di informazioni su clima di Torino, nonchè quella più diffusa Prepariamoci, un manuale si sostenibilità domestica.  Luca Mercalli,   conosciuto per la partecipazione fissa a Che Tempo Che Fa dal 2003 al 2014,  sta ora preparando  un appuntamento ad elevato contenuto culturale che ci aiuterà  nella

 comprensione degli attuali cambiamenti climatici, gli  eventi estremi, la protezione civile individuale, i combustibili fossili e le energie rinnovabili, che fine fanno rifiuti, energia  e alimentazione,  quanto è prezioso il suolo e  perchè dobbiamo fermare la cementificazione, riserve e risorse di petrolio sono a stesa cosa?  si parla tanto di sostenibilità ma che cos'è?...

 questi e tanti altri temi  trattati dal  ricercatore col farfallino.




La presenza dell’uomo sulla Terra è sempre stata caratterizzata dalla modifica dell’ambiente in cui vive per trarne vantaggio per migliorare la condizioni di vita al fine della sopravvivenza, fino ad arrivare oggi nell’era industrializzata, dove, con il progresso  tecnologico e scientifico, si sono migliorate ancor più le condizioni di vita ma, paradossalmente a discapito dell’ambiente, si sono prodotte una tale quantità di rifiuti di ogni genere che sono arrivati al punto di nuocere alla salute dell’uomo. E' l'Antropocene, l'era del dominio dell'uomo su un pianeta dalle risorse limitate.

E' ora di prenderne piena consapevolezza. Non perdiamo gli appuntamenti con la cultura scientifica e con le istruzioni utili a minimizzare l'impatto ambientale delle e sulle nostre vite, al via da sabato 28 Febbraio in prima serata su RAI 3 

sabato 6 dicembre 2014

ELETTROSENSIBILITA'


Il rapporto ENCICLOPEDICO ( 1470 pagine ,18 capitoli, un'opera straordinaria) del consorzio BIOINITIATIVE composto da 29 scienziati "indipendenti" sugli effetti biologico/sanitari dei campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza a livelli di almeno 2 ordini di grandezza inferiore rispetto ai superflui limiti di esposizione attuali. In base a questo storico rapporto sia il Parlamento Europeo che il Consiglio di Europa hanno prodotto 2 fondamentali risoluzioni in cui viene richiesta una immediata revisione dei limiti di esposizione, il riconoscimento della elettrosensibilità come disabilità sull'esempio della Svezia, il privilegiare assolutamente la via cavo nelle scuole....
.... altro che WI-FI.



domenica 30 novembre 2014

Il paese degli elefanti

Il liquido più prezioso che conosciamo non è l’acqua, ed è nero, come il colore delle guerre. Probabilmente sarebbe mono accessibile anche l’acqua potabile senza l’incredibile energia  sfruttata degli esseri umani che ha permesso un’evoluzione impensabile ai tempi di Leonardo, in modo esponenziale, sotto moltissimi punti di vista, nel bene e nel male, dalla  locomotiva  alla rivoluzione verde degli anni sessanta in agricoltura, fino alle più recenti stazioni aereospaziali, o allo straordinario tonnellaggio dei mercantili portacontainers.  Siamo drogati da questa energia fossile e la nostra quotidianità è regolata e sincronizzata  al ritmo delle pompe che pulsano da oltre un secolo e mezzo  che succhiano dalle viscere della Terra.  Automobili, vacanze, cibo, divertimenti, guerre, plastica, lampadine colorate e televisioni tascabili che permettono anche di telefonare, viviamo in un mondo condizionato dall’uso (e spreco) dell’energia che ci sembra inesauribile. Non  è così: come scrive Luca Pardi  nel suo ultimo lavoro letterario  Il paese degli elefanti,  LuCe edizioni:   <<dire che il nostro paese  è ricco di idrocarburi, è come dire che l’Italia è il paese degli elefanti perché ce ne sono due allo zoo di Pistoia e altri tre o quattro sparsi per i circhi, non è così, è una frottola! >>.  Allora qual è la realtà? Quanta energia è nascosta nello stivale italiano?  E nel mondo? Riserve e risorse sono la stessa cosa? Gli idrocarburi e l’informazione ? Cos’è l’energia netta? Cosa significa rapporto EROEI? Tutte le risposte le troveremo in questo rigoroso e ricco lavoro scientifico, facile da comprendere, forse anche per i politici.
Non siamo più negli anni cinquanta con Don Camillo e Peppone , aspettavamo il progresso ed è arrivato( non per tutti però),  il sogno energetico di Enrico Mattei è precipitato con il suo aereo e la popolazione è cresciuta, esponenzialmente con tutti i suoi eccessi, ed I limiti allo sviluppo “nuovi o vecchi” che siano, arriveranno comunque, come intuì Aurelio Peccei. Molti esseri umani sono accecati dalla TV e considerano tutto in termini di profitto, quanto mi costa, quanto ci perdo, ma non di quando finisce, Luca Pardi laureato in chimica, umile militante , presidente di ASPO Italia, con la sua inflessione tipica toscana,  attiva i neuroni dei ricordi e il  film di Benigni e Troisi, Non ci resta che piangere appare ora starno, e sorridendo no ci resta che riflettere.

… speriamo un giorno di vedere Luca Pardi in TV, magari se lo dice la TV?...

https://www.youtube.com/watch?v=jtbMZ7Jy8ig#t=7682

martedì 28 ottobre 2014

Impara a essere felice


E molto difficile descrivere che cosè la felicità. Non è materiale o economica, dipende. Non ha ne colore sapore ne odore o forma , forse la felicità è  anche scoprire il sesto senso che ti fa ricordare di averne altri cinque, come scrive Paolo Crepet nel suo libro Impara ad essere Felice, Einaudi.

Tutti nasciamo felici ma presto ci dimentichiamo questa condizione, volatile,  imparare ad essere felici è alla portata di tutti, basta riconoscere questa sobria possibilità, fermo restando che chi è infelice è facilmente manipolabile all'infelicità. Sta a noi  scegliere.

giovedì 16 ottobre 2014

ASPO Italia e lo Sblocca italia


Cos'è ASPO-Italia?
ASPO-Italia è la sezione italiana dell'associazione scientifica ASPO (Association for the Study of Peak Oil) il cui scopo principale è lo studio del Picco del Petrolio, delle sue gravi conseguenze sui sistemi ecologici, economici e sociali, e della mitigazione di questi effetti. Si occupa inoltre dell'esaurimento delle risorse non rinnovabili, dell'inquinamento, dei cambiamenti climatici, e più in generale dei limiti alla crescita economica. ASPO-Italia è formata principalmente, ma non solo, da studiosi ed esperti nei campi dell'energia, delle risorse, dell'economia e dell'ambiente.
Cos'è il Picco del Petrolio?
Il Picco del Petrolio (Peak Oil, in inglese) è il momento in cui la produzione petrolifera di una regione, di una nazione o del mondo raggiunge il suo massimo. Dopo questo punto, essa declina inesorabilmente, con pesanti conseguenze sulla disponibilità di energia. Una fondamentale prova della correttezza di questa teoria fu data da M. King Hubbert quando, nel 1956, predisse correttamente che il picco della produzione petrolifera degli Stati Uniti sarebbe avvenuto intorno al 1970.

Clicca per una presentazione grafica sul Picco del Petrolio.


ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE L'ALLEGATO PDF
commenti sul Decreto sblocca Italia del 29 settembre 2014

Di Luca Pardi
Testo portato all'audizione del 29 settembre all'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto cosiddetto "Sblocca Italia".
In questo documento ci limiteremo a commentare il cosiddetto decreto “Sblocca Italia” nella parte che riguarda il piano di sviluppo delle risorse di idrocarburi nazionali. Non toccheremo, se non marginalmente, gli aspetti ambientali del suddetto sviluppo, certi che altre organizzazioni ambientaliste siano in grado di farlo meglio di noi, e svilupperemo invece un ragionamento quantitativo ed economico sugli idrocarburi e, in particolare, sul petrolio che è il nostro argomento statutario principale...

mercoledì 8 ottobre 2014

Bozza proposta di legge - Clima Bene Comune - scuola e antropocene

Proposta di legge
scuola e antropocene
CLIMA BENE COMUNE

Relazione illustrativa:
Sulla base degli elaborati dell’IPCC ( Intergovernmental panel of Climate Change) le tre sezioni presentate, sul Quinto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici rispettivamente dedicate a:
1 fondamentali fisici
2 impatti, adattamento e vulnerabilità
3 mitigazione

sono il frutto della verifica e moderazione dei più recenti studi scientifici, a tutt’oggi costituiscono quanto di più completo aggiornato e affidabile possa esprimere la comunità scientifica internazionale su questi temi cruciali per l’umanità, che confermano le preoccupazioni per il futuro climatico e ambientale del pianeta.
Il riscaldamento atmosferico è inequivocabile ed esteso a tutto il pianeta, gli oceani si sono riscaldati, la deglaciazione prosegue in tutto il mondo e i livelli oceanici di conseguenza sono cresciuti, oltre ad aver assorbito circa il 30% di CO2 acidificandosi, la concentrazione di gas serra, principalmente biossido di carbonio (+ 40% dell’era preindustriale, 400 ppmv), metano e protossido di azoto, è ai massimi livelli da almeno 800.000 anni: alla luce di tutti questi dati a confronto è <<estremamente probabile>> che l’attività umana sia la causa dominante del riscaldamento osservato da metà secolo (forzante radiativo antropogenico circa +2.29 W/m2 nel 2011 rispetto al 1750), trascurabile invece il contributo dell’attività solare (solo +0.05 W/m2)

martedì 30 settembre 2014

Matteo il leninista

Cuba, Calle 23, Habana - Gennaio 2014

Cito a memoria la premessa di Matteo Renzi, riferita alla sinistra del PD, durante la sua relazione introduttiva presso la direzione del PD di ieri 29 settembre 2014:
"Vogliamo chiamarli poteri forti? Non sarebbero poi così forti se noi siamo qui... Forse possiamo definirli immobili. Ma considerando la dinamicità degli scorsi anni con la quale hanno occupato e governato il Paese, non sarebbe altrettanto preciso. Meglio chiamarli poteri ARISTOCRATICI!"

Non fa sconti a nessuno, Matteo Renzi. Neanche a quella sinistra del PD che senza peccato non è, quando nella scorsa legislatura ha votato, di fatto, l'abrogazione dell'art. 18 con le riforme volute da Fornero e Monti. Ciò che rimase, dopo quelle riforme,  è non più che la foglia di fico sulle vergogne di un ceto dirigente politicamente decadente. 

mercoledì 10 settembre 2014

Proposta di legge: Divulgazione scientifica rapporti IPCC obbligatoria per legge come materia scolastica



L'economia è una sotto branchia dell'ambiente naturale in cui viviamo,  la conoscenza,  la cultura e la divulgazione scientifica attraverso l'istruzione, dovrebbero essere la punta di diamante di uno stato democratico pacifico e lungimirante. Se non si comprendono le reali necessità  e l'importanza di una divulgazione scientifica dei rapporti dell'IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) per poi intraprendere azioni concrete per la mitigazione antropogenica del clima, faremo la fine degli abitanti dell'Isola di Pasqua.
La comunità scientifica non ha quasi più dubbi:   è “estremamente probabile” (probabilità al 95-100%) che  le generazioni future subiranno conseguenze inimmaginabili dal punto di vista ambientale, sociale, culturale,  politico ed  economico e la pace fra nazioni potrebbe essere compromessa fino ad un collasso della qualità della vita a livello mondiale. Se le indicazioni politiche ed  economiche fornite con assoluta convergenza da parte delle 195 Nazioni della Terra non saranno materia di studio scolastico obbligatoria, che senso ha  la salvaguardia della biodiversità, la promozione delle fonti energetiche  rinnovabili, la riduzione dei rifiuti, la mobilità sostenibile, il riciclo ed il riuso, la riduzioni degli sprechi, l'efficienza energetica, stop al consumo del suolo, e via dicendo verso la sostenibilità e la ridistribuzione delle risorse delle materie prime che non sono illimitate?
Se le nuove generazioni subiranno le sopracitate conseguenze, è chi decide ora che dovrebbe disporre come materia di studio gli elaborati IPCC, cio' fornirà la giusta motivazione per mitigare gli effetti negativi, evitando il ritardo nella risposta agli adattamenti estremi che saranno a quel punto irreversibili. Chi non conosce la storia ripete la storia, bene allora proponiamo a tutti una nuova materia scolastica, che forse ci aiuterà a non perseverare negli errori, negli sprechi e nelle devastazioni e conflitti bellici.

L'Intergovernmental Panel on Climate Change , IPCC è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.
 I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che l'attua.

L'attività principale dell'IPCC è la preparazione a intervalli regolari di valutazioni esaustive e aggiornate delle informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche rilevanti per la comprensione dei mutamenti climatici indotti dall'uomo, degli impatti potenziali dei mutamenti climatici e delle alternative di mitigazione e adattamento disponibili per le politiche pubbliche.

Il 12 ottobre 2007 l'organizzazione ha vinto il Premio Nobel per la pace per l'impegno nel diffondere la conoscenza sui cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale.

In collaborazione con l'IPCC il  Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP)
tiene sotto controllo le variazioni climatiche ed insieme ad altri partnership, si impegna a rallentare questi processi rapidi che compromettono il benessere pubblico, poiché il malessere dell’ecosistema porta svantaggi economici, ambientali e sociali.
 Fanno parte dell’organizzazione gli Stati europei i quali propongono soluzioni efficienti per evitare che i problemi ambientali diventino irrecuperabili e promuovano attività che contribuiscano alla sostenibilità ambientale a livello internazionale.

L’UNEP affronta come tema principale quello dei cambiamenti climatici, utilizzando metodi collettivi indirizzati allo sviluppo e opera con lo scopo di salvaguardare il futuro della società mondiale.

La concentrazione di biossido di carbonio misurata all'Osservatorio Manua Loa,  Hawai, ha superato  400 ppm parti per milione, mai così alta da 3 milioni di anni. Il nostro consumismo è la causa di tutto ciò, quando avremo consumato tutto, non rimarrà nulla per le nuove generazioni.

Di seguito , a cura della Società Meteorologica Italiana, SMI, organizzazione non lucrativa di utilità sociale per lo studio e la divulgazione di meteorologia, climatologia e glaciologia, fondata nel 1865, non chè aderente alla EMS Euroepan Meteorologica Society, il sunto del Quinto ed ultimo rapporto dell'IPCC,






martedì 5 agosto 2014

Presi per il Pil

Andrea Bertaglio (@AndreaBertaglio) scrive per vari quotidiani, riviste e siti web, occupandosi principalmente di temi ambientali e sociali. Ha lavorato nel 2007 in Germania presso il “Centre on Sustainable Consumption and Production”, centro nato dalla collaborazione tra il “Wuppertal Institut per il Clima, l’Ambiente e l’Energia” e UNEP, il “Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente”. Proprio lì ha iniziato a pensare che portare il nostro modello di sviluppo anche nei Paesi più “poveri” possa non essere la soluzione ai loro problemi. Ciò non significa che non si possano sviluppare anche loro, ci mancherebbe, ma che se lo faranno in un modo diverso rispetto a quello occidentale (basato solo sulla crescita dei consumi, dei profitti e del PIL) sarà molto meglio per tutti. Fa parte (ed è ex vice-presidente) del Movimento per la Decrescita Felice, dove collabora alle attività di divulgazione partecipando a seminari, convegni e conferenze in giro per l’Italia e non solo.


Lorenzo Fioramonti (@globalreboot) lotta contro il PIL da quasi un decennio. Come professore di economia politica internazionale all'Università di Pretoria (Sudafrica), coordina varie ricerche nel campo delle economie alternative, della governance dal basso e delle diverse forme di transizione verso modelli di sviluppo socialmente, politicamente ed ecologicamente sostenibili. Nel 2013, è stato invitato dalla fondazione Rockefeller a far parte di un gruppo di lavoro di 20 economisti ed esperti di sviluppo da tutto il mondo, insieme al premio Nobel Joseph Stiglitz ed al consulente economico di Obama, Alan Krueger. Lorenzo è l'autore del libro “Gross Domestic Problem: The Politics Behind the World's Most Powerful Number”. Il suo blog è www.globalreboot.org



Stefano Cavallotto(@settembrefilm) da oltre dodici anni si dedica principalmente alla regia e produzione di documentari. Il suo lavoro l’ha portato a raccontare di minatori sulle Ande boliviane, di rifugiati iracheni a Istanbul, di giovani musulmani a Milano, di piccole schiave invisibili in Perù, di progetti di ricostruzione nelle isole Andamane colpite dallo tsunami e a L’Aquila dopo il terremoto. Dal 2005 è titolare della casa di produzione Settembre Film, specializzata nel documentario sociale e nella comunicazione al servizio del no-profit. Nel 2011 è stato selezionato per il programma di formazione per professionisti del documentario ESoDoc. Stefano da tempo si interroga a livello personale e attraverso il suo lavoro su tematiche come lo sviluppo, le dinamiche socio-economiche globali, l’impatto della cultura umana sull’ambiente, e questo l’ha portato nel 2010 ad incrociare i cammini di Andrea e Lorenzo, che cercavano compagni di avventura per dare forma ad una nuova idea...di qui è nato “Presi per il Pil”.

Queste tre persone sono gli autori del documentario Presi per il Pil, che raccontano nel particolare viaggio su e giù fatto per l'Italia, chi si è emancipato dal dogma della crescita illimitata, del consumo sfrenato, dell'aumento del prodotto interno lordo, dallo stress. Un film realizzato con grande entusiasmo con le straordinarie interviste a Helena Norberg-Hodge, Enrico Giovannini, Rob Hopkins, Serge Latouche, Maurizio Pallante, Giulio Marcon e Mario Pianta.

Bene, dopo mille interviste e commenti anche un metalmeccanico in rete desidera, sottoporre ai tre professionisti alcune domande, una singolare intervista con un quesito a testa, partendo proprio da Lorenzo:


 - dopo aver letto uno degli ultimi libri di Federico Rampini, dal titolo Banchieri, leggendo tra i